Tratto da "Progetti di pace" di Tiziana Bombardieri - NR n°401

A partire dal 1983, Daisaku Ikeda, come presidente di un'organizzazione non governativa riconosciuta dalle Nazioni Unite, presenta ogni anno una Proposta di Pace. Ikeda non si limita a indirizzare il documento ai "grandi" della terra, ma parla ai suoi abitanti, affinchè ognuno diventi attore consapevole di una trasformazione. A volte affrontiamo con una certa difficoltà questi scritti, magari pensando che noi, piccoli puntini nell'universo, non potremo mai far cambiare rotta a questo mondo sempre più disumano e violento, chiudendoci nella "semplice" risoluzione dei problemi che attanagliano il nostro quotidiano. Qui sta il punto di svolta: nell'indicazione della strada per diventare protagonisti attivi della storia, sia che essa inizi con la lettera minuscola che maiuscola.
Nelle proproste di pace redatte in questi anni Ikeda utilizza il metodo deduttivo spostandosi dal generale al particolare: indica quale via percorrere per diventare cittadini attivi, spiegando che i problemi mondiali non sono differenti dai nostri problemi quotidiani, che l'oscurità del mondo ci riguarda e che la realizzazione di un mondo di pace passa attraverso il diventare protagonisti consapevoli di questo cambiamento. Egli scrive: "Cambiando il nostro modo di pensare, acquisiremo l'energia per compiere quel tenace e costante sforzo richiesto per superare queste difficoltà. [...] Una nuova configurazione del nostro modo di pensare consentirà un approccio misurato e attento alle due opzioni del dialogo e della forza"(BS, 122, 23-24)

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