"Se siete stati al circo o allo zoo, vedendo la gabbia dell'elefante vi sarete domandati perché il grande elefante adulto, alto più di due metri e mezzo, e il cucciolo che vi arriva appena alle ginocchia sono legati a una catena delle stesse dimensioni, conficcata con un piccolo piolo nel terreno. Potreste pensare che trattare questi due animali nello stesso modo sia illogico. Un addestratore di animali del circo è capace di domare gli elefanti del circo usando un trucco molto semplice: quando l'animale è ancora cucciolo, lega una delle sue zampe a un tronco di un albero. Non importa quanto forte si dibatta, il piccolo elefante è incapace di liberarsi. Poco a poco, si abitua all'idea che il tronco dell'albero è più potente di lui. Quando diventa adulto con una forza straordinaria, chiunque può annodargli un laccio alla sua zampa, e legarlo ad un arbusto. Non cercherà nemmeno di liberarsi. Il cucciolo, che continuamente tira e strappa la catena, ha ancora la motivazione per avere successo, e la convinzione di potercela fare. Il vecchio elefante ha dimenticato come ci si sente a combattere per la libertà. Ha imparato la lezione molto tempo fa. quando era un cucciolo e, nonostante i suoi sforzi, è rimasto prigioniero. Così, ora che è un adulto e ha la forza di dieci uomini, egli pensa a se stesso come a un prigioniero, e ha abbandonato la lotta. Come per gli elefanti, le nostre menti spesso sono trattenute da fragili nodi. Ma se, da quando siamo bambini, siamo abituati alla resistenza al tronco dell'albero, non proviamo nemmeno a combattere. Alcune credenze possono restringere il nostro orizzonte di possibilità. Ma a volte un semplice atto di coraggio è tutto ciò che ci serve per ritrovare la nostra libertà!"
"Si può produrre il fuoco da una pietra raccolta sul fondo di un fiume e una candela può rischiarare un luogo che è rimasto buio per un miliardo di anni" (Nichiren Daishonin da L'unica frase essenziale)
Nessun commento:
Posta un commento