Tratto da "Progetti di pace" di Tiziana Bombardieri - NR n°401

A partire dal 1983, Daisaku Ikeda, come presidente di un'organizzazione non governativa riconosciuta dalle Nazioni Unite, presenta ogni anno una Proposta di Pace. Ikeda non si limita a indirizzare il documento ai "grandi" della terra, ma parla ai suoi abitanti, affinchè ognuno diventi attore consapevole di una trasformazione. A volte affrontiamo con una certa difficoltà questi scritti, magari pensando che noi, piccoli puntini nell'universo, non potremo mai far cambiare rotta a questo mondo sempre più disumano e violento, chiudendoci nella "semplice" risoluzione dei problemi che attanagliano il nostro quotidiano. Qui sta il punto di svolta: nell'indicazione della strada per diventare protagonisti attivi della storia, sia che essa inizi con la lettera minuscola che maiuscola.
Nelle proproste di pace redatte in questi anni Ikeda utilizza il metodo deduttivo spostandosi dal generale al particolare: indica quale via percorrere per diventare cittadini attivi, spiegando che i problemi mondiali non sono differenti dai nostri problemi quotidiani, che l'oscurità del mondo ci riguarda e che la realizzazione di un mondo di pace passa attraverso il diventare protagonisti consapevoli di questo cambiamento. Egli scrive: "Cambiando il nostro modo di pensare, acquisiremo l'energia per compiere quel tenace e costante sforzo richiesto per superare queste difficoltà. [...] Una nuova configurazione del nostro modo di pensare consentirà un approccio misurato e attento alle due opzioni del dialogo e della forza"(BS, 122, 23-24)
"Se siete stati al circo o allo zoo, vedendo la gabbia dell'elefante vi sarete domandati perché il grande elefante adulto, alto più di due metri e mezzo, e il cucciolo che vi arriva appena alle ginocchia sono legati a  una catena delle stesse dimensioni, conficcata con un piccolo piolo nel terreno. Potreste pensare che trattare questi due animali nello stesso modo sia illogico. Un addestratore di animali del circo è capace di domare gli elefanti del circo usando un trucco molto semplice: quando l'animale è ancora cucciolo, lega una delle sue zampe a un tronco di un albero. Non importa quanto forte si dibatta, il piccolo elefante è incapace di liberarsi. Poco a poco, si abitua all'idea che il tronco dell'albero è più potente di lui. Quando diventa adulto con una forza straordinaria, chiunque può annodargli un laccio alla sua zampa, e legarlo ad un arbusto. Non cercherà nemmeno di liberarsi. Il cucciolo, che continuamente tira e strappa la catena, ha ancora la motivazione per avere successo, e la convinzione di potercela fare. Il vecchio elefante ha dimenticato come ci si sente a combattere per la libertà. Ha imparato la lezione molto tempo fa. quando era un cucciolo e, nonostante i suoi sforzi, è rimasto prigioniero. Così, ora che è un adulto e ha la forza di dieci uomini, egli pensa a se stesso come a un prigioniero, e ha abbandonato la lotta. Come per gli elefanti, le nostre menti spesso sono trattenute da fragili nodi. Ma se, da quando siamo bambini, siamo abituati alla resistenza al tronco dell'albero, non proviamo nemmeno a combattere. Alcune credenze possono restringere il nostro orizzonte di possibilità. Ma a volte un semplice atto di coraggio è tutto ciò che ci serve per ritrovare la nostra libertà!"
"Si può produrre il fuoco da una pietra raccolta sul fondo di un fiume e una candela può rischiarare un luogo che è rimasto buio per un miliardo di anni" (Nichiren Daishonin da L'unica frase essenziale)

Victoria completa

"Nuestra recompensa se encuentra en el esfuerzo y no en el resultado. Un esfuerzo total es una victoria completa"
Mahatma Gandhi

"Frente a la experiencia real, los conceptos son como copos de nieve cayendo sobre la llama"

Shibayama Zenkei, A flower does not talk
"Il Buddismo, come ho detto molte volte, insegna il principio che tutte le cose hanno una loro peculiare bellezza e una loro missione. Il ciliegio ha la sua bellezza particolare, il susino la sua delicata fragranza, i fiori di pesco hanno il loro bellissimo colore e le albicocche il loro sapore speciale. Ogni persona ha la sua missione, la sua individualità e il suo modo di vivere. E' importante riconoscere questa verità e rispettarla"

(Daisaku Ikeda, I protagonisti del xxi secolo)